Il brand di gioielli Roberto Giannotti è nato nel 2001, grazie all’intuizione di Vincenzo Giannotti, figlio del fondatore del gruppo Giannotti, attivo sul mercato dell’oreficeria come grossista per i distretti di Vicenza, Arezzo e Valenza, per i quali distribuisce in tutta Italia. “L’ingrosso è tutt’ora il nostro fiore all’occhiello. Ma l’intuizione di mio padre fu quella di legare la vendita di oreficeria all’ingrosso non più solo al peso, bensì all’emozionalità, con l’idea delle collezioni ispirate alle figure degli angeli e vendute anche con un astuccio apposito”, indica a FashionNetwork Roberto Giannotti, terza generazione di questa azienda familiare, figlio di Vincenzo e AD del marchio omonimo.
Nel 2006 le linee sono state ampliate con la creazione del ciondolo “Chiama Angeli”, “tutt’ora il nostro bestseller”, puntualizza Roberto Giannotti, che negli ultimi anni si è evoluto, comparendo su anelli, orecchini, bracciali e giocando con i materiali fino a includere, in alcuni modelli, le pietre preziose. “La nostra azienda è stata la prima a creare, attorno a questa idea, un progetto di comunicazione e marketing legato alla spiritualità, al concetto di ‘talismano’, di buon augurio per chi lo riceve o più di recente alla gravidanza”, aggiunge. L’azienda produce gioielli in oro 18 carati, oro 9 carati e argento o argento con pietre preziose. “Ci vantiamo di avere proseguito a svolgere l’attività con materie prime preziose e di aver mantenuto il nostro DNA orafo anche in anni in cui l’acciaio era protagonista”, indica Roberto Giannotti.
“Nigeria, America, mondo arabo sono fra i principali clienti esteri del nostro gruppo come ingrosso di oreficeria, segmento d’attività in cui abbiamo ben 10.000 clienti italiani, mentre i gioielli a marchio Roberto Giannotti sono distribuiti in 1.000 punti vendita multimarca dello Stivale”, s’inserisce Vincenzo Giannotti, presidente del Tarì di Marcianise, consigliere della Federorafi e presidente della Sezione Sistema Moda di Confindustria Caserta. Il brand Roberto Giannotti ha chiuso il 2019 a circa 6,6 milioni di euro di fatturato, il 10% in più sull’anno precedente, quando era già salito nella stessa misura. Sono 5 i clienti diretti del marchio in Italia. All’estero esistono 2 suoi distributori in Inghilterra, 10 clienti spagnoli e uno in Croazia.
Roberto Giannotti pianifica la strategia con progetti di 3 anni in 3 anni. “Oltre a consolidare l’Italia, il mio desiderio per il prossimo triennio è di espandere il marchio ancora di più nell’Europa occidentale. In Asia invece l’angelo non è visto come una figura riconoscibile ed emozionante. Siamo invece molto aperti a una diffusione nell’America Latina, dove al contrario la simbologia cristiana ha molto peso. Abbiamo già preso contatti con distributori locali o ambasciate per realizzarvi i primi eventi”, assicura il giovane AD. Qualche anno fa circolarono voci insistenti di un possibile ‘assorbimento’ del centro orafo Il Tarì all’interno della piattaforma societaria di IEG-Italian Exhibition Group, dopo l’avvenuta annessione di VicenzaOro ed OroArezzo. Vincenzo Giannotti non smentisce i colloqui dell’epoca, bensì puntualizza che le due realtà rimarranno ben distinte, ma continueranno a collaborare proficuamente visti gli ottimi rapporti. “La politica in ‘epoca Calenda’ fu di aggregare il più possibile tutto il mondo fieristico di moda e lusso per non disperderne le forze. Un’idea che nell'universo della nautica ha avuto successo”, racconta. “Con noi del Tarì (che non è un ente fieristico - molti si confondono - bensì una piattaforma commerciale che alcune volte all’anno apre le porte ai colleghi che vogliano promuovere la loro attività) IEG ha un rapporto buonissimo, aperto e cordiale, tanto che ho già predisposto con il nuovo AD, Corrado Peraboni, e con Lorenzo Cagnoni, presidente di IEG, un documento di condivisione sulle attività per la nostra collaborazione, che andremo tra pochi giorni a sottoscrivere”. Va ricordato che IEG organizza già una manifestazione fieristica dedicata alla caccia e alle armi sportive all’interno del Tarì, “dove riceve da noi tutta l’assistenza organizzativa”, puntualizza Vincenzo Giannotti. “Noi siamo riusciti a fare sistema. La nostra partnership continuerà nello stesso modo, nel reciproco interesse”.
La tradizione orafa della famiglia Giannotti, oggi alla terza generazione, ha origine negli anni '50 quando Amedeo Giannotti inizia la propria attività in un piccolo laboratorio artigiano in Via S. Biagio dei Librai, nel centro storico di Napoli. Sará poi il figlio Roberto, maestro orafo, ad ampliare l'attivitá con il sostegno della moglie Lucia. In seguito, Vincenzo, il figlio di Roberto, pur proseguendo l’attività di grossista orafo, lancia il brand che porta il nome di suo padre e suo figlio. Oggi l’azienda ha la sede operativa al Tarì di Marcianise e la sede legale a Napoli.
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